C’era una volta la chemioterapia del cancro

24 gennaio 2019
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I ricercatori dell’Università di Basilea e l’ospedale universitario della stessa città svizzera hanno sviluppato un farmaco in grado di combattere la moltiplicazione del cancro, prevenendo la formazione di metastasi.
Questi specialisti hanno ottenuto il farmaco dopo aver testato 2.486 composti approvati dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti. Dopo aver condotto vari esperimenti, i ricercatori hanno generato una sostanza inibitoria che separa i gruppi di cellule tumorali circolanti (CTC), cioè quelle che lasciare un tumore primario, entrare nel flusso sanguigno e muoversi per generare metastasi. Il prossimo passo sarà condurre una sperimentazione clinica con pazienti affetti da cancro al seno.

Altra notizia, divulgata nella seconda settimana di gennaio, ci fa ben sperare. Una vera e propria rivoluzione epocale: sembra sia stato individuato il farmaco che svela le cellule tumorali. “Diagnosi veloce” è questo il mantra della lotta ai tumori. Vederli presto per poterli contenere, prima che diventino troppo grossi e producano metastasi. Il punto è che la maggior parte delle cellule tumorali ha una sorta di “mantello” che le rende invisibili al sistema immunitario per diverso tempo. E che permette al tumore di crescere indisturbato. Si tratta di una proteina, chiamata PD-L1. Farmaci in grado di danneggiare queste proteine sono già stati individuati, ma si sono mostrati poco efficaci nel per alcuni tipi di tumore come quello al fegato, che è la seconda causa di decessi per cancro al mondo.Ora i ricercatori dell’Università della California hanno avviato un nuovo approccio che, invece di attaccare proteine già formate, blocca la loro produzione. Attraverso la sperimentazione sui topi, il composto trovato dai ricercatori è in grado di bloccare il processo con cui le cellule cancerogene producono la proteina PD-L1 e attualmente quel composto è in sperimentazione sull’uomo.

Notizia che circola già da un paio di mesi ma non meno importante mette in luce un’altra nuova scoperta: il cancro si può sconfiggere con l’immunoterapia. Quindi una nuova cura completamente diversa dalla tradizionale chemioterapia, perché questi nuovi farmaci non vanno affatto ad uccidere le cellule cancerose, ma sono predisposti per riattivare i linfociti addormentati del paziente, cioè quelle cellule di difesa immunitaria che si erano bloccate, per stimolarle a riconoscere e distruggere il tumore e tutte le sue metastasi, ovunque esse si trovino. È un nuovo e geniale approccio che sfrutta le infinite risorse del nostro organismo, che ricarica cioè le armi naturali e biologiche che circolano nel nostro sangue: l’Immunoterapia Oncologica, ovvero degli anticorpi monoclonali che vanno ad annientare solo ed esclusivamente le cellule in replicazione tumorale, risparmiando quelle sane, portando a guarigione migliaia e migliaia di malati di leucemie, mielomi e linfomi.
Grande riconoscimento, quindi, a due scienziati, James Allison e Tasuku Honjo, uno americano e l’altro giapponese, che in Italia collaborano e si scambiano dati con il Centro di Immuno-Oncologia dell’Ospedale Universitario Le Scotte di Siena, il più importante d’Europa in questo settore, diretto dal Prof. Michele Maio, e che insieme a lui sono considerati i pionieri di questa nuova tecnica terapeutica.

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