Ictus, il tempo fattore determinante per salvare i pazienti

7 aprile 2019
ictus.jpg

L’ictus cerebrale è una patologia tempo-dipendente, vale a dire che più tempo passa più il cervello viene danneggiato. Questa patologia è, infatti, caratterizzata dall’improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue in una parte del cervello, che causa la comparsa di deficit neurologici, tra cui paralisi della metà del corpo, impossibilità di parlare o di capire e danni nel campo visivo. E se il flusso di sangue non viene ripristinato, i deficit diventano permanenti, in quanto i neuroni vanno incontro a una degenerazione irreversibile. Ed è perciò fondamentale che, alla comparsa dei primi sintomi, il paziente venga trasportato il prima possibile al pronto soccorso più vicino, per un ricovero nell’Unità Neurovascolare (Stroke Unit), unità specializzata nel trattamento dell’ictus in fase acuta.

Dal congresso dell’European Stroke Organisation, invece, arriva la buona notizia che il trattamento trombolitico può essere somministrato, con buoni risultati, entro una finestra temporale più lunga di quanto prevista uno ad oggi, ossia fino alle 9 ore dalla comparsa dei sintomi, nei pazienti selezionati mediante l’utilizzo di tecniche di neuroimaging avanzate, cioè in grado di individuare la presenza di parti del cervello a rischio di danno irreparabile, ma ancora potenzialmente salvabili se il flusso di sangue viene ripristinato, attraverso l’utilizzo delle più recenti tecniche di neuroimaging.

Il nostro unico scopo è prenderci cura di voi. Ci dedichiamo ogni giorno con ascolto, competenza e responsabilità alla vostra salute e al vostro benessere.

Link Utili

Copyright © Farmacia Cardillo 2017. Tutti i diritti riservati - Site by Visualizza